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PVC, nice to meet you!

Cos’è e come si produce una delle materie plastiche più diffuse al mondo

Se il pvc avesse un passaporto, nella sezione dedicata al nome proprio porterebbe scritto: Polivinilcloruro, o Polimero del Cloruro di Vinile (Polyvinyl chloride).

Si tratta di una delle materie plastiche più prodotte, usate e commercializzate nel mondo: solo in Europa si parla di circa 6 milioni di tonnellate trasformate e vendute in un anno, un settimo circa delle 44 tonnellate mondiali (fonte: Polimerica.it).

Dal punto di vista chimico (nel passaporto siamo arrivati alla sezione: segni particolari) il pvc è una polvere bianca con caratteristiche fisico-meccaniche che lo rendono largamente utilizzabile in ogni tipo di manufatto, e la sua data di nascita ufficiale è il 1913, anno in cui viene brevettato dal tedesco Friedrich Klatte.

I vantaggi del pvc

Dall’edilizia al settore farmaceutico e medico chirurgico, dal settore degli imballaggi alimentari fino alla moda (molte borse anche di marchi di haute couture sono fatte di questo materiale), il pvc viene utilizzato davvero per ogni genere di prodotto.

Ma, e noi lo sappiamo bene, dà il meglio di sé nella produzione di tubi. I tubi di pvc sono:

  1. Resistenti allo schiacciamento, soprattutto se spiralati
  2. Resistenti alla luce, agli agenti chimici e alla corrosione
  3. Duraturi, la loro vita ha una lunghezza di oltre 70 anni
  4. Sicuri, cosa che li rende perfetti per il settore medico e alimentare
  5. Riciclabili svariate volte

Inoltre, il pvc si presta ad essere studiato e innovato: non è insomma un materiale che ha già finito di sorprenderci e di svelarci tutte le sue potenzialità.

Ad esempio, i recenti sviluppi tecnologici hanno reso possibile la velocizzazione della reazione di polimerizzazione necessaria per la creazione del pvc.

Cosa che fa definitivamente del Polivinilcloruro uno dei materiali più futuristici per antonomasia.